Trekking ai confini del cielo sull’Himalaya

L’Himalaya, la dimora degli dei, domina il paesaggio con le vette più alte del mondo, estendendosi per 4.000km dal Kirghizistan alla Birmania, influenzando la vita e la cultura delle popolazioni locali, e non solo.

Come tutte le montagne più alte del pianeta, l’Himalaya ha incarnato i più alti ideali e aspirazioni. La vista delle vette sublimi che si innalzano nel cielo limpido, che fanno da contrasto con le polverose pianure indiane, ha generato visioni ispirate dallo splendore trascendentale e dalla liberazione spirituale. Antiche scritture indù, citano che “centinaia di epoche divine, non avrebbero abbastanza tempo per descrivere tutte le glorie dell’Himalaya“.


L’Himalaya con le sue vette insormontabili e la sua topologia unica, è una barriera naturale che ha mantenuto intatto il suo fascino incantando da sempre l’umanità. Anche se diverse spedizioni hanno esplorato la regione, il suo cuore appare sempre impenetrabile a tutti coloro che ci si avventurano.

Dopo la prima spedizione sul Monte Everest (8,848 metri ) nel 1953, la catena montuosa dell’Himalaya è diventata più accessibile a tutti gli appassionati di trekking.

Quindi, quali sono le caratteristiche di un viaggio sull’Himalaya? Intanto avere le idee chiare su dove andare è già un bel passo avanti, considerando l’area vastissima che attraversa diversi paesi tra cui il Nepal, l’India, il Pakistan, il Bhutan, il Tibet e perfino la Birmania.

Il Campo Base del Monte Everest è probabilmente il trekking più famoso, tuttavia l’Himalaya è molto vasta e offre una varietà di percorsi adatti a tutti, da quelli più facili a da completare in giornata a quelli estremi.

L’Himalaya è una regione ricca di paesaggi maestosi con pittoresche vallate, gole profonde, altopiani e montagne ammantate da foreste incontaminate, molte delle quali in Bhutan e nello stato indiano dell’Assam sono quelle più ricche in biodiversità del pianeta.

Oltre alla bellezza paesaggistica e naturalistica, la regione dell’Himalaya è la dimora di diversi gruppi etnici che si sono adattati a sopravvivere in questo ambiente ostile, ma allo stesso tempo incredibilmente mistico. La cultura e le tradizioni di questi popoli lontani, si sono sviluppate da secoli di isolamento nelle vallate remote e altopiani sperduti.

Le vette dell’Himalaya sono anche il punto di convergenza di alcune religioni importanti tra cui l’induismo, l’islam, il buddismo, il giainismo e il sikhismo. Tutte queste religioni hanno in comune la venerazione delle montagne ritenute luoghi sacri, dove molti saggi e filosofi si sono ritirati alla ricerca della realizzazione spirituale.

La parola Hima Alaya viene dal sanscrito dell’antica India e significa “dimora della neve”. Essendo un enorme serbatoio di acqua ghiacciata, l’Himalaya è la fonte dei fiumi sacri come il Gange e l’Indo che sostengono la vita delle pianure aride del nord dell’India.

L’Himalaya è una regione in via di sviluppo, dove ogni giorno sorgono nuove strade e gli aeroporti si stanno riempiendo di compagnie aeree low-cost. Grazie a questo boom economico e la costruzione di nuove infrastrutture, la regione himalayana sta perdendo un pò del suo fascino mistico, ma è diventata più accessibile ai viaggiatori.
Anche i cambiamenti politici hanno alterato gli orizzonti. Le montagne lungo il confine con la Birmania sono improvvisamente diventate accessibili per la prima volta, mentre le restrizioni sui visti in Tibet hanno reso questa meta ancora più difficile da raggiungere.

Molti credono che fare trekking sull’Himalaya sia una cosa prettamente per alpinisti esperti. Questo concetto è vero quando parliamo di raggiungere le vette più alte come Everest e K2, dove è necessaria una buona preparazione fisica e tanta esperienza. Ma al giorno d’oggi, l’Himalaya è aperta a tutti e offre la possibilità di vivere un’esperienza indimenticabile in montagna senza dover essere un alpinista a tutti i costi.

Nuovi hotel di lusso sono stati costruiti per coloro che desiderano ammirare le viste panoramiche senza dover rinunciare al comfort, e nuovi percorsi facili adatti a tutti sono stati creati per offrire ai visitatori un assaggio della cultura locale. I viaggiatori con budget limitati possono trovare una vasta scelta di strutture ricettive a basso costo, tra cui accoglienti homestay e lodge rustici sparpagliati alle pendici delle montagne e nelle valli sperdute.

Anche i percorsi più facili, che non richiedono particolari conoscenze tecniche, sono comunque soggetti all’acclimatamento con il crescere dell’altitudine, che per alcune persone potrebbe essere un problema. I problemi legati all’alta quota, insieme ai timori di viaggiare in una delle regioni meno sviluppate del mondo, possono costituire un deterrente per alcuni viaggiatori.
È innegabile che le condizioni ambientali sull’Himalaya siano totalmente diverse dal nostro paese, ma se davvero siete determinati a visitare questa regione, non fatevi troppi scrupoli. Basta essere abituati a fare trekking e avere un minimo di preparazione fisica, i paesaggi spettacolari che vedrete durante il viaggio vi ripagheranno di tutta la fatica.


Dove, quando e come…

Essendo il monsone estivo molto più severo nella regione dell’Himalaya orientale, rispetto a quella occidentale, i mesi migliori per fare trekking in India e Nepal sono aprile/maggio oppure ottobre/novembre. In questi mesi il cielo tende ad essere sempre limpido e le temperature non sono troppo fredde. Questi sono anche i periodi dell’anno in cui gli escursionisti e alpinisti esperti raggiungono il campo base e scalano l’Everest.

Coloro che hanno le ferie in estate e non vogliono rinunciare a visitare l’Himalaya, possono recarsi nella regione occidentale. Le zone di Zanskar, Ladakh e Kashmir godono delle migliori condizioni climatiche durante i mesi estivi di luglio e agosto. Questi sono i mesi migliori per le spedizioni sul K2 e il resto del Karakoram, incluso il Kashmir e l’Hindu Kush.

I percorsi più popolari come l’Everest, l’Annapurna e la valle del Ladakh Markha, sono ben preparati al turismo e hanno una buona rete di lodge in cui è possibile soggiornare, permettendo così anche agli escursionisti con budget limitato di poter spostarsi facilmente senza doversi portare dietro attrezzature per i campeggi. Per limitare ulteriormente le spese del viaggio, è anche possibile raggiungere Annapurna o la regione di Langtang in autobus, senza la necessità di prenotare i costosi voli interni.
I viaggiatori che non vogliono rinunciare al confort e hanno budget più alti, possono rivolgersi ai tour operator locali che organizzano spedizioni che includono pernottamenti, guide e portantini. Questa soluzione eviterà anche il fastidio di doversi organizzare ogni singolo servizio da soli ed è perfetto per viaggiare nelle zone più sperdute dove i campi tendati sono essenziali.


Everest

Con la fine della guerra civile in Nepal nel 2006, il numero di viaggiatori che si avventurano nella regione dell’Everest si è più che raddoppiato, fino a raggiungere la media di 35.000 persone all’anno.

L’inquietante aeroporto di Lukla, incastonato tra le montagne a 2.860 metri di altitudine, è il punto d’ingresso per la regione dell’Everest. Durante il picco della stagione turistica, si contano almeno 60 voli al giorno dalla capitale Kathmandu per Lukla.

Da Lukla si raggiunge il vicino paesotto di Namche Bazaar, che è il punto di partenza del percorso che in 10-18 giorni che porta ad esplorare la valle di Khumbu, fino a raggiungere il Campo Base dell’Everest a 5.380 di altitudine. Questa esperienza memorabile vi farà ammirare da vicino alcune delle vette più alte del mondo e avrete la possibilità di conoscere la straordinaria popolazione locale sherpa. I lunghi tempi di marcia sono necessari per acclimatarsi all’altitudine ed evitare il male di montagna.

Al giorno d’oggi, questa zona sperduta del Nepal ha una copertura di rete mobile migliore di molte località negli Appennini. Questo per farvi capire che il turismo in Nepal è in rapida ascesa e se viaggiate in alta stagione, aspettatevi di incontrare diversi gruppi di escursionisti.

Generalmente il costo di un tour classico di 18 giorni con il trekking fino al campo base dell’Everest varia da 1,500 – 2.500 Euro a persona, escluso il costo dei voli internazionali.

Coloro che vogliono raggiungere l’Everest senza  rinunciare al comfort, possono soggiornare in lodge lussuosi delle catene Yeti Mountain Homes o Everest Summit Lodge. Non stiamo parlando di lussuosi 5 stelle, ma sono lodge con un bagno in camera e dotati di acqua calda, che in questa zona sperduta del mondo sono servizi di lusso se paragonati alle altre sistemazioni spartane.

Coloro che non sono attratti dai viaggi di gruppo e preferiscono stare alla larga dai classici percorsi turistici, possono raggiungere il Campo Base tramite il percorso che veniva utilizzato in passato dai primi esploratori per le leggendarie spedizioni sull’Everest.
Da Kathmandu si deve raggiungere in autobus o mezzo privato la località di Jiri, e poi di qui proseguire lungo il sentiero che conduce fino al Campo Base.
Bisogna anche dire che questo percorso è molto più faticoso di quello di Lukla, tuttavia lo sforzo fisico sarà ben ripagato dallo splendore di tutti gli ambienti attraversati durante il trekking.

Un altro modo per evitare gli affollamenti di turisti è viaggiare in bassa stagione, da dicembre a febbraio. In questo periodo dell’anno dovete però essere pronti a fronteggiare le basse temperature.

I più avventurosi possono accedere all’Everest attraversando la valle Kama, in Tibet. Questo è considerato da molti alpinisti uno dei percorsi più affascinanti per raggiungere la vetta più alta del mondo. A differenza del versante nepalese, la valle Kama è più incontaminata e non ha subito grossi cambiamenti con il passare degli anni.


Non solo Trekking

I paesaggi mozzafiato dell’Himalaya sono la ragione principale che porta molti escursionisti a fare trekking in questa regione. A parte le meraviglie naturali, l’Himalaya ha molto da offrire sotto l’aspetto culturale.
Coloro che desiderano coniugare la passione per la montagna con la scoperta della cultura locale, troveranno una vasta gamma di percorsi che offrono questo tipo di combinazione.

All’estremità orientale della catena dell’Himalaya, c’è uno dei migliori percorsi della Birmania, che parte dalla foresta pluviale e attraversa le montagne rocciose fino a raggiungere il picco innevato di Phongun Razi. Questo itinerario offre ai viaggiatori una gradevole varietà paesaggistica con tratti di vegetazione lussureggiante tropicale e drammatici paesaggi montani. Per completare l’avventura in Birmania, è possibile estendere il viaggio a Rangoon e esplorare gli spettacolari templi di Bagan.


Trekking Facile

Se pensate che il trekking sia un’attività praticata solo da individui avventurosi e alpinisti esperti, vi state sbagliando.
L’industria del turismo negli ultimi anni ha fatto grandi passi per ampliare la gamma di prodotti, creando una diversificazione di itinerari adatti a qualsiasi tipologia di viaggiatore.

In Nepal, backpakers di tutte le età e nazionalità, hanno vagabondato nella regione di Annapurna per decenni, arrivando in autobus fino a Pokhara, affrontando le condizioni più avverse.
Al giorno d’oggi nella zona di Pokhara, gli operatori locali offrono escursioni facili su sentieri che non superano i 2,500 metri di altitudine. Con questi percorsi facili e adatti a tutti, si potranno visitare i graziosi villaggi di Landruk e Ghandruk, e ammirare la vista mozzafiato della catena montuosa Annapurna e la colossale piramide del Dhaulagiri, la settima vetta più alta del mondo.

Anche in India, sulle montagne Kumaon, ci sono itinerari escursionistici da fare a piedi e adatti a tutti, con pernottamenti in homestay e qualche giorno all’insegna del relax presso il lussuoso rifugio aplino Shakti 360.

Una volta che i vostri figli avranno superato lo shock iniziale, e cioè l’idea che una passeggiata possa durare diversi giorni, allora una vacanza trekking sull’Himalaya potrebbe essere una brillante idea per un’esperienza memorabile con tutta la famiglia.

Ci sono ottimi itinerari nella zona di Ladakh in India che includono la visita dei monasteri tibetani, rafting facile sul fiume Indo e trekking di tre giorni attraverso il passo del Sarmanchan La, a 3.750 metri di quota. Questo potrebbe essere un programma adatto a coloro che hanno bambini più grandi di otto anni.

Mentre per i più piccoli, è possibile combinare un trekking facile in Nepal seguito dalla visita del parco nazionale Chitwan, dove si possono fare safari per vedere elefanti, tigri e rinoceronti.


Trekking Estremo

Sebbene il turismo in Himalaya stia cambiando velocemente e diventando sempre più accessibile a tutti, esistono ancora delle zone incontaminate. Questi percorsi fuori dai normali circuiti turistici sono adatti ai viaggiatori più avventurosi che non sono spaventati dall’idea di dormire in tenda per diversi giorni e sono fiscamente preparati per affrontare le altitudini e le situazioni più estreme.

In Pakistan, sulla catena montuosa Karakoram, dove ci sono pochissimi villaggi, l’esperienza trekking è resa affascinante dall’isolamento e dal gusto della scoperta di posti inesplorati.

Il trekking al Campo Base del K2, oltre ad essere uno dei più spettacolari al mondo, è un’impresa grandiosa che riesce a coronare il sogno di una vita di molti appassionati di montagna.

Questo percorso vi porterà sulle vette più belle che abbiate mai visto e sentito, come il Trango Towers e il Masherbrum, prima di raggiungere la Concordia, una confluenza di due possenti ghiacciai con una vista spettacolare sul K2.
Per effettuare questa spedizione ci vogliono almeno 15 giorni di cammino a una media di 13 km al giorno.

Al rientro potete attraversare il Passo Gandoro-La, a oltre 5.400 metri di quota, situato nella bellissima valle di Hushe. Un pacchetto del genere costa circa 3,800-4,700 Euro a persona esclusi i voli internazionali.

 
Anche se il massiccio dell’Annapurna in Nepal rimane uno dei più belli di sempre, la recente costruzione di una strada che collega Pokhara con Kali Gandaki, la gola più profonda del pianeta, ha bruscamente diminuito l’interesse degli escursionisti per questa zona. Infatti, nessuno è allettato dall’idea di percorrere un percorso che costeggia una strada. Una nuova strada è stata costruita anche sulla parete est del massiccio per collegare il villaggio di Manang.
Per fortuna ci sono ancora zone che sono rimaste incontaminate; il lungo e impervio circuito Manaslu, tra l’altro più alto di Annapurna, sta riscuotendo molto successo e diventando una buona alternativa.

Tuttavia, se ritenete che tutto questo non sia abbastanza avventuroso per i vostri gusti, allora dovreste prendere in considerazione il “Great Himalayan Trail” che attraversa l’intera regione himalayana del Nepal. Il percorso è diviso in 10 sezioni e ciascuna di esse viene completata in circa 2,3 settimane di cammino.

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