La Ramayana Giavanese è una rappresentazione artistica così affascinante che è difficile da confrontare con altri generi di balletti.
Un straordinaria performance che racchiude danza, teatro e musica, nella quale giovani artisti rappresentano il classico poema Indiano, accompagnati da un’orchestra di strumenti musicali tradizionali giavanesi.
L’intera storia, priva di dialoghi, viene raccontanta con i movimenti sinuosi dei danzatori e l’unico narratore è Sinden, una cantante che descrive la storia con canti giavanesi.
Il poema Indiano Ramayana, inciso sulle pareti del tempio indù di Prambanan, non è altro che una metafora del trionfo del bene sul male.
Questo racconta la storia del Principe Rama e di sua moglie Principessa Sita, che viene rapita dal Gigante Rahwana e portata nel palazzo a Alengka. Durante la ricerca della moglie, Rama viene aiutato dal Re Scimmia Bianca, che brucierà il palazzo di Alengka e riporterà la principessa a suo marito.
Durante il balletto, il poema viene riassunto in quattro scene principali, vale a dire il sequestro di Sita, la missione del Re Scimmia Bianca a Alengka, la morte di Rahwana e la riunificazione tra Rama e Sita.
Oltre alle danze e alla musica, lo spettacolo è allietato da uno spettacolo di luci e colori che mettono in evidenza i personaggi e i fatti importanti della storia.
Il trucco dei ballerini non è concepito solo per motivi scenici, ma anche per esprimere meglio le caratteristiche del personaggio, in modo da rendere più facile la comprensione della storia senza dialoghi.
Tra i posti in cui viene messa in scena la danza Ramayana, c’è il teatro Mandira Baruga Purawisata e il tempio Prambanan a Yogyakarta.
Nel teatro storico di Mandira Baruga, il balletto di Ramayana viene rappresentato da oltre 30 anni. E’ possibile cenare mentre si assiste allo spettacolo.
L’altro posto è il teatro all’aperto ai piedi del magnifico tempio di Prambanan (aperto da maggio a ottobre in corrispondenza con la stagione secca), mentre durante la stagione monsonica, il balletto viene fatto all’interno del teatro Trimurti, adiacente al palcoscenico all’aperto.