Chi non ha mai pensato di lasciare tutto e andare a vivere su un’isola tropicale?
Molti turisti che hanno visitato il Sud Est Asiatico sono rimasti affascinati dalla natura incontaminata e, almeno una volta nella vita, hanno sognato di rimare lì per sempre.
Alcuni di loro sono riusciti a trasformare il loro sogno in realtà; hanno lasciato tutto alle spalle e si sono trasferiti in qualche località esotica del Sud Est Asiatico, dove non c’è mai inverno e il costo della vita è decisamente più basso rispetto all’Italia
Ma com’è veramente la vita in questi paradisi tropicali? Non è sempre così idilliaco come sembra e prima di lasciare tutto dovreste prendere in considerazione alcuni fattori fondamentali.
Oggi vi raccontiamo i pro & contro di andare a vivere ai tropici.
Barriere Linguistiche
Nonostante l’inglese sia diffuso in tutto il Sud Est Asiatico, non è la lingua ufficiale.
Le problematiche legate alla lingua sono molteplici e incidono moltissimo sulla vita quotidiana; dalla spesa al supermercato, dove non sarete in grado di chiedere dov’è il latte, fino a spiegare ad un idraulico qual è il problema con lo scarico in cucina.
È possibile superare la barriera linguistica attraverso un duro lavoro e molta dedizione. Vi consigliamo di prendere lezioni private di lingua locale, acquistare i libri per bambini con frasi e illustrazioni e sforzarvi il più possibile a parlare.
Quando riuscirete a superare questa barriera, vi renderete conto che non c’è niente di più appagante che essere in grado di parlare una lingua straniera.
Il Visto
Non si può vivere all’estero senza il visto.
Se avete un lavoro fisso, l’azienda che vi ha assunto vi farà da sponsor per ottenere il “working pass” della durata di uno o due anni, rinnovabile.
Se invece siete pensionati potete ottenere un “retirement visa” che vi darà la possibilità di rimanere all’estero per diversi anni.
Il programma “Malaysia My Second Home MM2H” offre la possibilità a tutte le famiglie, senza limite di età, di ottenere un visto di 10 anni rinnovabile, ma i candidati devono esibire la prova di avere un reddito mensile di almeno 2.000 euro e un conto corrente bancario di almeno 130.000 euro.
La Thailandia invece limita la possibilità di ottenere il visto solo ai candidati con 50 anni di età che saranno in grado di provare di avere un conto bancario di oltre 20.000 euro e un reddito mensile fisso di almeno 1.700 euro al mese.
Per ottenere il visto armatevi di tanta pazienza, perché i tempi sono lunghi e l’iter burocratico è complicato. Ci sono delle agenzie che possono disbrigare tutte le pratiche per voi, ma i costi non sono contenuti.
Malaysia My Second Home MM2H
Visa Retirement Thailand
Ospedali e Sanità
Con il passare degli anni le cure mediche diventano una cosa estremamente importante, quindi è importante ritirarsi nel luogo giusto.
Alcune isole e località remote del Sud Est Asiatico offrono soltanto degli ospedali pubblici di basso livello, mentre nelle città più grandi e nelle popolari località turistiche troverete ottime strutture ospedaliere private dotate di attrezzature mediche all’avanguardia.
Non fatevi ammaliare dal fascino di vivere su un’isola semi-deserta priva di servizi ospedalieri. Meglio scegliere un posto attrezzato con cliniche di una certa qualità che siano in grado di trattare gli espatriati, per evitare che le barriere linguistiche diventino un ostacolo in situazioni di emergenza.
Il prezzo degli ospedali privati è abbastanza alto, e vi raccomandiamo di stipulare una polizza, per evitare qualsiasi tipo di problema.
Trovare Casa
Una delle prime cose da fare quando ci si muove all’estero è quella di assicurarsi una casa dove vivere.
Ci sono diversi siti internet in cui vengono pubblicati gli annunci delle case in affitto e in vendita. Basta fare un giro su Google per trovarne una vasta scelta.
Una delle cose positive è che per quello che spendete di affitto in Italia per un modesto bilocale, qua in Asia potrete permettervi un appartamento di lusso con piscina e palestra.
Acquistare una casa potrebbe essere una cosa complicata perché alcuni paesi applicano delle determinate restrizioni agli stranieri che risiedono all’estero. Per esempio, nelle Filippine si possono acquistare solo appartamenti, mentre in Malesia la proprietà deve avere un valore minimo di oltre 200,000 euro.
Per gli affitti non ci sono restrizioni. Il contratto viene fatto per un minimino di un anno, e al momento della firma, il proprietario richiede il pagamento anticipato di una o due mensilità e un deposito.
Fate attenzione alla dicitura “casa/appartamento parzialmente arredato”; questo significa che dispone solo di condizionatori, ventilatori e scaldabagno.
La popolazione locale
Anche se gli asiatici sono un popolo molto ospitale e generalmente amichevole con gli stranieri, dimenticatevi di diventare i loro migliori amici.
Il loro modo di fare è molto diverso dal nostro, sono timidi, pieni di tabù e disconoscano le culture diverse. Anche se proverete ad instaurare un’amicizia, spesso succede che non troverete nessun argomento in comune e non condividerete gli stessi interessi.
Finirete a frequentare i soliti circoli di espatriati, dove troverete persone che hanno in comune con voi la maggior parte di cose.
Gli asiatici hanno uno stile di vita molto rilassato rispetto al nostro. La loro flemma potrebbe risultare fastidiosa in un primo momento, ma poi con il passare degli anni ci si adatta a questo modo di vivere che ci insegna ad essere più rilassati senza l’assillo quotidiano degli orari e ci fa riscoprire l’emozione di vivere un po’ alla giornata.
All’estero con i figli
Spesso lo “shock culturale” è difficile da digerire per gli adulti, figuriamoci per i bambini. Tra le difficoltà iniziali che si riscontrano generalmente ci sono la lingua diversa, il cibo con sapori particolari e il disagio a stringere nuove amicizie.
Il miglior modo per far adattare i bambini alla nuova vita all’estero, è farli studiare in una scuola privata internazionale, dove avranno una transazione meno traumatica. Vedrete che nel momento in cui i bambini acquisiranno la cultura locale instaurando un rapporto interculturale, si adatteranno meglio di voi adulti,
La scelta della scuola è fondamentale, basti pensare che le scuole superiori e le università statali rilasciano un titolo di studio che non è valido per esercitare la professione nei paesi della comunità europea.
Il Cibo
All’inizio sarà un’esperienza gustativa unica, poi con il passare degli anni, solo alla vista della stessa ciotola di riso al vapore, proverete un senso di tristezza e di disgusto.
Tornerete gradualmente a riscoprire la vostra amata cucina italiana, ma vi accorgerete che sarà difficile reperire tutti gli ingredienti per cucinare i vostri piatti favoriti.
Nelle città più grandi troverete diversi supermercati e negozi specializzati che vendono ingredienti nostrani e di qualità, ma preparatevi a pagare una mozzarella fresca non meno di 5 euro a confezione.
Per non spendere una fortuna, vi consigliamo di inventarvi la vostra cucina “fusion” che fonde elementi asiatici con quelli occidentali.
Lo Shock Culturale
I paesi del Sud Est Asiatico sono molto affascinanti, ma culturalmente diversi e con uno stile di vita molto diverso dal nostro. Lo “Shock Culturale” potrebbe essere difficile da superare.
Gli esperti concordano sul fatto che lo shock culturale ha delle tappe e una volta superate le fasi iniziali più difficili, l’individuo inizierà ad adattarsi bene al nuovo paese e al nuovo stile di vita.
Riportate qui di seguito le varie fasi che si attraversano durante lo shock culturale… è una cosa normale, capita a tutti quelli che vanno a vivere all’estero.
Fase 1 Eccitazione
Durante questa prima fase che dura circa 6 mesi, vi sembrerà di vivere in un sogno a occhi aperti. Sarete affascinati dalla cultura, dal cibo e dallo stile di vita dei locali. Questa fase è come una luna di miele e prima o poi il romanticismo finisce.
Fase 2 La crisi
A un certo punto le differenze culturali inizieranno a creare ansia, rabbia e frustrazione. Le barriere linguistiche, la scarsa igiene pubblica, il traffico selvaggio e la scarsa reperibilità degli alimenti preferiti o farmaci aumenteranno il senso di distacco dall’ambiente circostante. Inizierete a criticare, deridere e mostrare animosità verso la cultura locale. Il clima diverso porterà problemi di ogni genere come insonnia notturna, pressione bassa etc..
Avrete dei forti momenti di solitudine e in questa fase inizierete seriamente a pensare di tornare nel vostro paese.
Fase 3 L’aggiustamento
Dopo circa un anno d’instabilità, inizierete a entrare nella routine quotidiana del nuovo paese e vi sentirete meno soli. Riacquisterete il senso dell’umorismo e inizierete ad accettare la cultura diversa e comprendere il comportamento dei locali.
Fase 4 Biculturalismo
Ormai vi sentirete a casa e adotterete certi comportamenti tipici della nuova cultura, mantenendo anche quelli del vostro paese natale. A questo punto sarete perfettamente integrati nel nuovo paese.
Se state valutando l’idea di ritiravi nel Sud Est Asiatico, l’ultimo consiglio è quello di leggete i forum di espatriati per capire le problematiche che altri hanno avuto nell’adattarsi al nuovo stile di vita.
Interessante! sei andata a fondo, per quel che mi riguarda una cosa rilevante è lo shock culturale, difficile trovare tra i locali qualcuno che condivida i ns interessi e le ns passioni e quindi gli argomenti di discussione sono estremamente limitati. Anche il senso dell'humour è diverso, le battute che fanno i locali o i cinesi non fanno ridere manco i polli…hehehhe. Insormontabile il problema bambini, seocndo me, le scuole anche internazionali laggiù, lasciano molto a desiderare e in futuro i ns bambini ne risentiranno nel proseguimento degli studi.
Grazie Mauro per il tuo prezioso commento. Nessun meglio te puo' sapere che nel vivere ai tropici, ci possano essere tanti problemi. Non e' tutto rose e fiori :-). Siamo d'accordo con te sulle difficolta' che si hanno a volte nell'interagire con i locali. Ti ringraziamo e ti aspettiamo per altri commenti. Grazie!
Naturalis Expeditions
e ad un certo punto succede che non ti senti piu ne italiano e isolano….. stai in mezzo…