L’arcipelago indonesiano ha sempre affascinato gli esploratori europei che si sono avventurati nelle zone più remote alla ricerca di tesori nascosti e spezie. Alcuni di loro, al ritorno dalle spedizioni, hanno raccontato storie fantastiche di isole tropicali abitate da dragoni mangia-uomini.
Nel 1910, il tenente Van Steyn Van Hensbroek dell’amministrazione coloniale olandese, quando udì queste storie riguardanti l’esistenza dei dragoni, si recò sull’isola di Komodo per documentarli.
Durante la spedizione ne uccise uno e inviò la pelle e le fotografie al direttore del Museo Zoologico di Giava, il quale stabilì che in realtà si trattava di un varano (varanus komodoensis) .
Seguirono altre spedizioni e da quel momento i Draghi di Komodo diventarono oggetto di studio e ricerca.
I Draghi di Komodo sono le lucertole più grandi del mondo, dall’aspetto preistorico hanno prosperato sulle isole della Sonda orientali a Nusa Tenggara per milioni di anni, anche se la loro esistenza era sconosciuta fino a circa 100 anni fa.
Alcune infomazioni interessanti per conoscerli più da vicino:
- Il Drago di Komodo, appartenente alla famiglia dei Varanidi, è la più grossa specie di lucertola vivente, potendo raggiungere 3 metri di lunghezza e circa 80 chili di peso (anche se i ricercatori hanno scoperto che alcuni esemplari possono arrivare a pesare fino a 140 chili). Le sue dimensioni inconsuete, sono state attribuite al gigantismo insulare, dal momento che nelle isole in cui vive non vi è nessun altro carnivoro ad occupare l’apice della catena alimentare.
- L’Indonesia è l’unico posto al mondo in cui si possono ammirare i Draghi di Komodo nel loro habitat naturale. Il parco nazionale di Komodo, situato nel cuore dell’arcipelago indonesiano tra Lombok e Flores, fu instituito nel 1980 per proteggerli dalla minaccia di bracconaggio e dalla perdita d’habitat dovuta all’espansione degli insediamenti urbani.
- Le femmine possono depositare fino a 30 uova alla volta, senza aver bisogno dell’accoppiamento, processo noto come partenogenesi. Generalmente le uova vengono depositate nei nidi abbandonati, scavati dall’uccello megapode. Le uova rimangono in incubazione per circa 9 mesi, e dopo la schiusa, i giovani draghi trascorrono i primi anni della loro vita sugli alberi, per evitare di essere catturati dagli esemplari adulti. I giovani sono molto vulnerabili al cannibalismo e rappresentano circa il 10% della dieta degli adulti.
- Il loro appetito insaziabile e la loro ferocia combinati insieme, fanno si che i Draghi di Komodo siano predatori formidabili. Anche se solo per brevi tratti, riescono a raggiungere i 20 kmh, la loro arma segreta per la caccia è la saliva. I batteri che sono contenuti nella loro saliva sono così letali che solo un morso potrebbe essere fatale. Se la vittima riesce a fuggire a un attacco, probabilmente morirà di setticemia in meno di 24 ore. Dopodichè il loro olfatto micidiale, li porterà a raggiungere il cadavere anche se situato a chilometri di distanza.
- I Draghi di Komodo sono incredibili “mangiatori”, riescono a inghiottire prede grandi come una capra in meno di 30 minuti. Dopo aver mangiato in una sola volta, una quantità di cibo pari all’80% del loro peso corporeo, si spostano in un luogo soleggiato per favorire la digestione, dal momento che il cibo potrebbe marcire e provocare infezioni se rimanesse indigerito troppo a lungo. Dopo la digestione rigurgitano gli scarti gastrici come peli, denti e corna della preda. Grazie al loro basso metabolismo, i draghi possono sopravvivere mangiando solo 12 volte all’anno.
- La vista e l’udito dei Draghi di Komodo non sono fondamentali per la caccia. Come molti altri rettili, il Drago di Komodo ha l’olfatto molto sviluppato e riesce a localizzare una carogna a 5 km di distanza. Le particelle odorose presenti nell’aria vengono raccolte e campionate dalla lingua biforcuta che le invia negli organi di Jacobson, che a loro volta generano dei segnali che vengono trasmessi al cervello.
Il Parco Nazionale di Komodo si estende per 1,817 km² e comprende le tre isole più grandi Rinca, Komodo e Padar, 26 isolette perlopiù disabitate e il ricchissimo ecosistema marino.
Il modo migliore per visitare il parco è partecipare a una delle numerose crociere con pernottamenti a bordo che partono da Labuan Bajo, oppure è possibile fare l’escursione di una giornata con barca a noleggio, partendo da Labuan Bajo oppure dai resort sulle isole vicine come Komodo Resort e Angel Island Eco Resort.
Per avvistare i Draghi di Komodo ci sono varie escursioni a piedi adatte a tutti, da quella più facile di circa 1.5 km a quella più impegnativa di 4 km che conduce in zone più appartate e meno turistiche del parco.
Oltre al trekking è possibile fare snorkeling a largo dell’isoletta Pulau Lesa e nei pressi della spiaggia Pantai Mera, famosa per avere la sabbia di colore rosa.
Le possibilità di vedere i draghi di Komodo in natura sono buone, dal momento che vivono in aere limitate. Al momento ci sono circa 5.700 esemplari in natura e soltanto 350 femmine riproduttrici.
Recentemente il parco nazionale è stato al centro di grandi polemiche; in un primo momento il governo ha vietato l’ingresso ai turisti per ridurre l’impatto ambientale, poi il ministro dell’ambiente ha fatto dietrofront dichiarano che i turisti non sono una minaccia per i draghi, quindi ha riaperto il parco ai visitatori.
Al momento il varano di Komodo è ritenuto una specie «Vulnerabile» nella lista IUCN Red List degli animali in via d’estinzione.