Le origini dell’Hippie Trail
Le radici dell’Hippie Trail probabilmente si trovano nelle spedizioni scientifiche nella metà degli anni 50, quando alcuni studenti Inglesi benestanti iniziarono a viaggiare in oriente in jeep a scopo di studio e di ricerca. A seguito delle spedizioni, gli studenti scrivevano delle pubblicazioni scientifiche dove indicavano particolari sul viaggio.
Molti che hanno letto la storia di queste spedizioni epiche, sono stati ispirati delle descrizioni dei luoghi esotici e dalla cultura orientale dell’epoca, tanto da farsi venire la voglia di visitare queste zone lontane e remote. Al tempo, viaggiare in aereo era proibitivo, così coloro desiderosi di esplorare l’oriente, iniziarono a intraprendere le prime spedizioni a scopo prettamente turistico.
La prima compagnia di autobus inglese che iniziò a solcare la Via della Seta fu la mitica ‘The Indiaman” nel 1957 ed altre ancora nacquero qualche anno più tardi. Verso la metà degli anni 60, il concetto ‘Misticismo Orientale” iniziò a riscuotere molto successo anche dal fatto che i Beatles visitarono l’India, quindi il numero di giovani viaggiatori aumentò in modo drammatico.
Non tutti i viaggiatori erano Europei, alcuni provenivano dagli Stati Uniti e del Canada e si univano anche gli Asutraliani e Neozelandesi che con lo zaino in spalla si facevano il percorso al contrario da Est verso Ovest.
Le ragioni del viaggio erano molteplici: ricerca della spiritualità, sfuggire dalla noiosa quotidianità., possibilità di fare soldi e soprattutto desiderio di esplorare il mondo passando dal mitico percorso che aveva portato Marco Polo in Oriente.
I Magic Bus
Alla fine degli anni 60, si è registrato il maggior numero di viaggiatori hippies, che uniti dallo stesso interesse comune ‘hashish’, hanno dato vita ad un percorso chiamato ‘Hippie Trail’ che passava dai paesi con la maggiore produzione di hashsis nel mondo come Afganistan, Chitral, Kashmir e Nepal.
Un gran numero di compagnie di autobus nacquero in questo periodo proprio per soddisfare le esigenze degli hippies – i fatidici anni dei ‘Magic Bus’.
Alcuni bus non sono mai riusciti a completare tutto il percorso e altri non hanno mai fatto ritorno. Un percorso su strade sconnesse di oltre 6.000km attraversando catene montuose e deserti aridi e desolati.
L’Hippie Trail iniziava dalla città di Istanbul, in quanto era un punto strategico in cui convergevano tutte le strade europee.
Da qui iniziava l’avventura vera e propria, si attraversava la Turchia e l’Iran per raggiungere la prima tappa importante: l’Afganistan. Questo paese era una delle mete principali della spedizione, grazie all’ospitalità dei locali e alla facile reperibilità dell’hashish.
Dall’Afganistan il viaggio continuava in Pakistan e arrivava fino in India, con alcune soste nel Chitral, Kashimir e Manali, destinazioni popolari per gli hippies e centri di coltivazione di marijuana.
Il viaggi effettuati durante i mesi invernali si concludevano sulle spiagge di Goa, mentre in estate si addentravano sulle montagne del Nepal dove fino al 1973 c’erano negozi di hashish che operavano legalmente.
Hippie o Fricchettoni
Coloro che percorrevano l’Hippie Trail, non si definivano hippie ma preferivano usare il termine ‘Freak’, in Italiano ‘Fricchettoni’. Una delle vie principali di Kathmandu venne rinominata “Freak Street” dopo la massiva presenza di hippies.
All’epoca non esistevano internet e la Lonely Planet, quindi questa tipologia di viaggio era una vera avventura verso l’ignoto.
Le popolazioni locali erano generalmente molto accoglienti e gli hippies erano ben felici di interagire con loro, talvolta alloggiavano nelle loro case, quando gli hotel non erano disponibili. Gli hippies si accontentavano di alloggi spartani, anche se potevano permettersi una sistemazione di lusso.
Qualche viaggiatore non ha fatto più ritorno dal viaggio in oriente, alcuni hanno preferito lo stile di vita semplice e si sono creati una nuova vita in Asia, mentre altri sono deceduti durante il tragitto. Overdosi e malattie dovute a mancanza di igiene erano frequenti e in alcune zone remote come Afganistan, non c’erano le strutture ospedaliere per accogliere le emergenze.
Alcuni hippies lasciavano la carovana prima del completamento del viaggio perchè rimanevano senza soldi, mentre altri commettevano crimini e finivano in galera.
Quelli che hanno fatto ritorno sono la maggioranza, e una volta tornati nel paese di origine hanno raccontato la loro storia ispirando altri a seguire le loro orme.
Le spedizioni in Oriente finirono nel 1979, in coincidenza con la rivoluzione islamica in Iran e l’invasione Russa dell’Afganistan. L’Hippie Trail diventò inaccessibile e la strada verso oriente fu chiusa per sempre. Negli anni successivi in Libano, esplose la guerra civile, Chitral e Kashmir diventarono aree poco sicure a causa delle tensioni nella zona e anche il Nepal perse la pace e la tranquillità.
A questo punto però i viaggi aerei erano diventati più accessibili, quindi molti continuarono a recarsi a Goa, in India, fino agli inizi degli anni 80.
Il Banana Pancake Trail
L’Hippie Trail, durato poco più di 10 anni, è finito per sempre, ma ha lasciato il posto al ‘Banana Pancake Trail’.
Il Banana Pancake Trail, battuto da backpacker e turisti tradizionali non è un sentiero vero e proprio, ma è un modo per indicare tutte le zone del Sud-Est Asiatico dove i turisti occidentali hanno lasciato un forte segno (esempio: una piccola guesthouse dove prima si serviva cibo locale a colazione, dopo l’avvento dei turisti ha iniziato a servire pancake o yogurt con muesli e miele per soddisfare le esigenze degli ospiti occidentali).
Anche se non esiste una definizione certa per il Banana Pancake Trail, si tende a usare questo termine per descrivere i viaggi in destinazioni come: Goa, Pushkar e Varanasi in India – Baia di Halong, Hoi An e Hanoi in Vietnam – Vang Vieng in Laos, Sihanoukville e Siem Reap in Cambogia – Bangkok, isole di Ko Pha Ngan e Ko Phi Phi in Thailandia – Penang, isole Perhentian e Malacca in Malesia – Lago Toba, Yogyakarta, Monte Bromo, Bali, Lombok e Gili in Indonesia.
Il tipico viaggiatore Banana Pancake Trail è un giovane backpacker europeo, australiano o statunitense, che viaggia nel sud est asiatico per circa un mese spostandosi da paese in paese utilizzando le raccommandazioni di Lonely Planet.