Gli Sherpa del Nepal

Il termine “sherpa” che ha origini tibetane e significa “gente che vive a est”, viene utilizzato per designare la popolazione che vive sulle montagne della zona orientale del Nepal.

Intorno al 15° secolo gli Sherpa migrarono dalla provincia tibetana di Kaham alla regione disabitata di Solukhumbu in Nepal, guadagnandosi da vivere per molti secoli come commercianti (lana, sale e riso), pastori (yak e mucche) e agricoltori (patate, orzo e grano saraceno). Al giorno d’oggi sono il gruppo etnico predominate nella regione orientale del Nepal.

Famosi per le loro abilità di scalatori, sono anche considerati da tutti una popolazione molto generosa e ospitale.

Sherpa che scalano le montagne in Nepal


Società e Famiglia

La comunità Sherpa è formata da diversi clan che a loro volta sono suddivisi in due gruppi che fungono come delle caste, e cioè i khaedeu, di cui fanno parte le persone più influenti e benestanti e i khamendeu che sono l’esatto contrario. Uno sherpa khaedeu può sedersi a tavola con un khamendeu, ma non può bere dallo stesso bicchiere.

Nonostante i giovani siano liberi di sposare la persona amata senza intromissione della famiglia, c’è comunque una regola che proibisce loro di scegliere il coniuge al di fuori del clan.
Il rito del matrimonio è molto lungo e complesso e prima di arrivare alla cerimonia vera e propria, avvengono delle negoziazioni sulla dote e si consulterà l’oroscopo per trovare una data di buon auspicio che assicurerà benessere alla coppia.

I bambini vengono allevati unicamente dalle madri, poiché gli uomini sono spesso fuori casa per gran parte dell’anno.
Le femmine aiutano le madri nelle faccende domestiche fin dalla tenera età, mentre i maschi hanno maggiore libertà per giocare con gli amici. I ragazzi vengono sottoposti a una cerimonia di iniziazione tra i sette e i nove anni, che è presieduta dal lama e accompagnata da banchetti e bevute.


Religione e Credenze

Gli Sherpa sono buddisti e appartengono alla Nyingmapa, la più antica delle quattro principali scuole del buddhismo tibetano che enfatizza il misticismo e incorpora pratiche sciamaniche e venera divinità della tradizione Bon pre-buddhista.

Gli Sherpa combinano il buddismo con credenze animiste e credono in numerosi dei e demoni che abitano nelle montagne, grotte e foreste. Anche queste divinità vengono venerate regolarmente attraverso pratiche antiche. Questo spiega perché l’Everest e le montagne più maestose siano ritenute sacre e venerate dagli Sherpa. Gli Sherpa chiamano il Monte Everest Chomolungma e lo adorano come la “Madre del mondo“.
Molti rituali vengono fatti per placare gli spirti delle montagne ogni anno, alcuni servono per proteggere gli Sherpa durante le loro scalate.

I Lama sono i leader buddisti presenti in tutti i villaggi. Queste figure molto rispettate, si occupano delle questioni religiose quotidiane degli Sherpa, mentre tutto ciò che riguarda il mondo soprannaturale viene affidato sciamani, streghe e indovini.
Un altro aspetto importante della religione Sherpa è il monastero o Gompa, dove i monaci con voto di castità, conducono una vita in isolamento alla ricerca della verità e dell’illuminazione religiosa.

L’abominevole uomo delle nevi, noto come Yeti, fa parte del folklore degli Sherpa. Secondo le leggende locali gli Yeti in passato erano molto numerosi e attaccavano e terrorizzavano regolarmente gli abitanti dei villaggi.

Gli Sherpa vantano delle eccellenti capacità di alpinismo e trekking e hanno contribuito in modo significativo alle prime spedizioni sulle montagne dell’Himalaya.
Fino al 20° secolo, nonostante la loro apparente propensione all’arrampicata in montagna, non si erano mai azzardati a scalare le montagne per il timore di profanarle.
Sebbene al giorno d’oggi abbiamo accettato l’alpinismo come stile di vita, gli Sherpa mantengono il loro rispetto per le montagne e cercano di dissuadere gli scalatori stranieri a compiere azioni che potrebbero far infuriare le divinità.



Festival e Celebrazioni

Sono tre le feste più importanti della comunità sherpa; Losar, Dumje e Mani Rimdu.

Losar che cade verso la fine di febbraio, segna l’inizio del nuovo anno nel calendario tibetano. Viene celebrato con gaudio da tutta la comunità Sherpa con banchetti, balli e canti popolari.

Il Dumje è un festival per celebrare la prosperità e il benessere della comunità che cade nel mese di luglio, quando la raccolta agricola è completata. Durante i 7 giorni di celebrazioni, gli sherpa visitano i monasteri per offrire preghiere agli dei, mentre i giovani si esibiscono in danze a canti tradizionali.

Le celebrazioni di Mani Rimdu si svolgono 4 volte l’anno nei monasteri delle regioni di Khumbu e SoluKhumbu. Per l’occasione di questo festival, i monaci indossano costumi colorati e si cimentano in danze rituali che servono a spaventare gli spiriti maligni al fine di tenere la comunità degli Sherpa al sicuro dal male.

Nyungne è invece un periodo di penitenza per scontare i peccati commessi l’anno precedente. Per 3 giorni consecutivi i membri della comunità Sherpa si astengono dal bere e talvolta digiunano, dedicandosi totalmente alle preghiere nei monasteri.


Abitazioni e Alimentazione

I villaggi Sherpa sono solitamente aggrappati ai fianchi delle montagne o sorgono in cima a ripide scarpate. Ad eccezione dei villaggi più grandi quali Namche Bazaar e Khumjung, tutti gli altri sono composti da poche case raggruppate attorno ai terreni agricoli.
I villaggi sono collegati da sentieri e sono poche le strade decenti. Le merci sono trasportate da animali da soma o sulla schiena delle persone.

Le abitazioni sono costruite in pietra e generalmente hanno due piani; il piano terra è il luogo utilizzato per il bestiame e legna da ardere, mentre gli alloggi della famiglia si trovano al piano superiore. Gli arredi sono molto spartani e consistono in tappeti e panche di legno.

L’alimentazione degli Sherpa è dominata da cibi ricchi di amido, integrati da verdure, spezie e occasionalmente carne.
Gli Sherpa bevono il tè tibetano (un tè servito con sale e burro) a tutti i pasti e durante il giorno. Una colazione tipica è composta da tè tibetano e porridge di farina con latte.
Il pranzo generalmente include patate lesse, verdure, carne (se disponibile) e mix di cereali conditi con spezie, mentre lo stufato shakpa è una delle specialità servite per cena. Dal momento che mangiano poca carne, i latticini, in particolare burro e cagliata, sono la fonte principale di proteine nella dieta degli Sherpa.

Una delle regole più importanti dell’ospitalità sherpa è che un visitatore non deve lasciare la casa senza che abbia bevuto o mangiato qualcosa. Generalmente gli ospiti vengono intrattenuti con tè o birra tibetana Chang.


Lingua

Gli Sherpa parlano un dialetto tibetano chiamato sherpali, sebbene sia fortemente influenzato dalle lingue vicine.
Generalmente lo sherpali è usato solo all’interno della comunità, ma al di fuori di essa la lingua comunemente usata è il nepali.

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