Cos’è il mese del confinamento in Asia?

Prima della nascita di mio figlio Syd in Borneo, ho iniziato a cercare una babysitter fidata che potesse aiutarmi ad accudire il neonato, in quanto mio marito era sempre nella giungla e sapevo di non poter contare sul suo aiuto.

Alcuni conoscenti mi hanno fornito dei nominativi che ho immediatamente contattato per un colloquio.
La maggior parte delle intervistate si sono dichiarate disponibili a lavorare come Yuet Pui (babysitter del confinamento) solo per primo mese a tariffe esorbitanti. Così per la prima volta nella mia vita ho sentito parlare del “mese del confinamento”, quindi ho iniziato a documentarmi.

In realtà la pratica del confinamento è molto comune in Malesia, soprattutto nella comunità cinese. Il primo mese la neomamma e il neonato vengono assistiti dalla Yuet Pui, mentre i mesi successivi si può ricorrere alla “normale” babysitter.

Il mese post natale è ritenuto il più importante per la crescita del bambino e considerando che la madre deve recuperare le energie, è fondamentale affidarsi all’esperta Yuet Pui.

Adesso cercherò di spiegarvi in cosa consiste questo mese del confinamento.


Cos’è il mese del confinamento?

Il mese del confinamento è una pratica asiatica che serve ad aiutare una neo mamma a riprendersi dalle fatiche della gravidanza, travaglio e parto. Per circa un mese, mamma e bambino devono rimanere in clausura in casa e possono ricevere visite solo dai familiari più stretti.

In questo periodo, la neo mamma deve riposare ed evitare qualsiasi lavoro fisico, quindi incarica una babysitter Yuet Pui a prendersi cura di tutto il resto, dal neonato a tutte le faccende domestiche.

In Malesia, le comunità dei cinesi, malesi e indiani adottano pratiche diverse di confinamento, ma il filo comune rimane per tutti quello di aiutare la neo mamma a ritrovare la forza fisica ed emotiva.


La babysitter Yuet Pui

La Yuet Pui (tradotto significa la compagna del confinamento) viene assunta dalle famiglie per aiutare la neomamma a superare il difficile periodo post parto e per insegnarle a prendere familiarità con il neonato.

Solitamente le Yuet Pui sono donne di mezz’età con una grande esperienza alle spalle. Conoscono bene le tradizionali pratiche del confinamento e le esigenze delle mamme e dei neonati.

Questa figura che vivrà nella casa insieme a tutto il resto della famiglia per tutto il periodo del confinamento, si occuperà di tutte le faccende domestiche e si prenderà cura del neonato. Sarà la Yuet Pui a fare il bagnetto al neonato una volta al giorno, ad allattarlo durante le ore notturne, oltre a cucinare, lavare i panni e occuparsi dei figli più grandi.
Quello della Yuet Pui è un lavoro estremamente faticoso e per questa ragione lo stipendio è il triplo di quello di una normale babysitter.

Le neomamme che non possono permettersi una Yuet Pui, possono farsi aiutare dalla madre o dalla suocera, a patto che conoscano le regole del confinamento.

Color che vivono nelle grandi città possono usufruire degli appositi centri per il confinamento, in cui viene offerto un alloggio e bambinaie per tutta la durata del primo mese a prezzi ragionevoli. I padri e i visitatori non sono ammessi in questi centri.


Tabù e restrizioni

Il confinamento è una pratica antica quindi prevede una serie di restrizioni e tabù. Alcune madri al giorno d’oggi optano per pratiche meno restrittive, mentre altre preferiscono seguire la vecchia tradizione.

Le principali restrizioni sono:

– Non è consentito lavarsi i capelli per tutto il periodo del confinamento

– Le neo mamme dovranno evitare di assumere cibi e bevande fredde

– Vietato utilizzare l’aria condizionata

– Vietato usare il sale per cucinare

– E’ consentito fare il bagno solo con acqua calda ed appositamente preparata con infuso di erbe

– Seguire un’apposita dieta

– Fare massaggi giornalieri per rimettersi in forma

Queste restrizioni sono utili per rimettersi in forma e al fine di evitare eventuali problemi di salute futuri come artrite, reumatismi, sovrappeso e emicranie.


La dieta del confinamento

Durante il confinamento la neo mamma deve seguire una apposita dieta per rafforzare il sistema immunitario e riacquisire le energie necessarie per poter prendersi cura del neonato in modo autonomo.

Le neo mamme dovranno consumare una varietà di alimenti per scaldare il corpo. Tra questi alimenti abbiamo lo zenzero, il ginseng e alcune tisane alle erbe.

I cinesi ritengono che i piatti preparati con questi ingredienti stimolino la circolazione del sangue e rafforzino le articolazioni.
Altri alimenti con zuppe di pesce e papaya che sono ritenute importanti per aumentare la produzione di latte.

Il confinamento vieta di assumere qualsiasi bevanda gassata o bevanda fredda e alimenti considerati “freddi” come cetrioli, cavoli e ananas. Altri alimenti come cipolle e Jackfruit (un frutto tropicale) sono sconsigliati in quanto possono provocare aria nello stomaco e di conseguenza provocherebbero le coliche al neonato.

La preparazione dei pasti del confinameno è una faccenda molto laboriosa e richiede conoscenze nutrizionalistiche. Le neo mamme che vivono nei grandi centri urbani possono affidarsi ad appostite aziende che offrono servizio catering a domicilio per piatti speciali, cucinati seguento scrupolosamente le regole del confinamento.
Per concludere questo articolo, vi dirò che alcune madri asiatiche per acquistare le energie più velocemente e rimettersi in piena forma assumono la placenta sotto forma di pillole.

Nel passato, la placenta veniva cotta a vapore e servita come pasto durante il confinamento, ma al giorno d’oggi la soluzione migliore è quella di consumare la placenta sotto forma di capsule appositamente preparate nei laboratori.

Vi sembrerà strano, ma molte culture nel mondo, hanno da sempre consumato la placenta, ritenuta un supporto vitale ed essenziale per superare le fatiche del parto. Dopo tutto la placenta è un organo che ha fornito al nascituro il nutrimento essenziale durante la gestazione.
Alcune tribù celebrano la placenta nelle loro cerimonie come ringraziamento per il suo ruolo fondamentale nella gravidanza. Ad esempio i nativi Maori della Nuova Zelanda la seppelliscono per rafforzare il rapporto tra uomo e terra.

Anche gli animali mangiano la placenta al termine del parto come fonte di nutrizione immediata per riguadagnare le energie perse durate il parto. Lo fanno anche per eliminare le prove della nascita dei cuccioli in modo da tenere lontano i predatori.

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